Últimas Citas (1)

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D-Pensi che il mondo sia una realtà comprensibile o incomprensibile? Quali le tue certezze, quali i tuoi dubbi?
R-Il mondo è e basta. Credo di potermi definire un animista. La mia religione è simile a quella dei nativi americani. Vedo un'anima in tutto quello che tocco e che guardo. Da un po' di tempo a questa parte poi, riesco a non sentirmi più né competitivo né in conflitto con il naturale. Ogni volta che l'uomo ha voluto rendere comprensibile ciò che non lo è, come per esempio l'animo umano, allora sono sorte le scuole, le religioni, le filosofie. Tutti tentativi di chiarificazioni che partono da assiomi, cioè da certezze o regole precostituite ma non spiegate, da cui poi nascono quelle ossessioni comportamentali che noi siamo soliti chiamare fondamentalismi.
Conosciamo solo qualcosa di molto personale, impreciso, mutevole. Solo il contatto con il sé più profondo, il contatto con la nostra indicibile profondità, porta alla comprensione e alla trasformazione di quei disagi di cui abbiamo parlato prima. Una trasformazione che ha qualcosa anche di artistico perché porta in qualche modo a trasformare le contrarietà in qualche cosa di bello e quindi di utile. Qualcosa che trasmette il desiderio di contemplazione.

D-¿Crees que el mundo es una realidad entendible o incomprensible? ¿Cuáles tus certezas, cuáles tus dudas?
R-El mundo es y punto. Creo que puedo definirme un animistas. Mi religión es similar a la de los nativos americanos. Veo un alma en todo lo que toco y que miro. Desde hace un tiempo, no puedo sentirme ni en competencia ni en conflicto con la naturaleza. Cada vez que el hombre ha querido hacer entendible lo que no lo es, como por ejemplo el alma humana, entonces han aparecido las escuelas, las religiones, las filosofías. De todos los intentos de aclaración que parten de axiomas, es decir, de certezas o reglas preconcebidas pero no explicadas, terminan surgiendo esas obsesiones de comportamiento que nosotros llamamos fundamentalismos.
Sólo conocemos algo muy personal, impreciso, cambiante. Sólo el contacto con el ser más profundo, el contacto con nuestra indecible profundidad, lleva a la comprensión y transformación de esos malestares de los que hablamos antes. Una transformación que tiene algo también artístico porque lleva de alguna manera a transformar las contrariedad en algo hermoso y por lo tanto útil. Algo que transmite el deseo de contemplación.

Fabrizio de André (Sobre Fabrizio)

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Abbiamo passato 16 anni senza l'energia elettrica, in un rudere riattato e con un generatore di corrente. Il generatore funzionava qualche ora al giorno, alla sera accendevo le candele; prima di dormire, per leggere avevo creato sul comodino una specie di cimitero di candele; quando con l'andare del tempo e la perdita di diottrie queste candele erano diventate veramente troppe ho buttato via i libri e ho imparato ad ascoltare la notte, a vedere senza bisogno della luce. Ho incominciato a muovermi attorno a casa con l'aiuto di pezzettini di carta bianchi che fissavo durante il giorno come punti di riferimento. Ora ci vedo bene di notte quanto di giorno e, cosa ancora più importante per un musicista, ho imparato ad ascoltare la musica della notte, i piccoli rumori. Senza l'elettricità ho imparato a conoscere più cose di quante ne avrei potute conoscere con la luce e lì ho incominciato a capire che tutti questi bisogni, queste necessità potrebbero essere solo la proiezione di bisogni indotti.

Pasamos 16 años sin electricidad, en una ruina restaurada y con un generador de energía. El generador funcionaba unas pocas horas al día, por la noche encendía velas; antes de dormir, para leer, había creado una especie de cementerio de velas en mi mesita de noche; cuando, con el paso del tiempo y la pérdida de dioptrías, estas velas se volvieron realmente demasiadas, tiré los libros y aprendí a escuchar la noche, a ver sin necesidad de luz. Comencé a moverme por la casa con la ayuda de pequeños trozos de papel blanco que arreglaba durante el día como puntos de referencia. Ahora veo bien por la noche y durante el día y, lo que es más importante para un músico, he aprendido a escuchar la música de la noche, los pequeños ruidos. Sin electricidad aprendí a saber más cosas de las que podría haber sabido con la luz y allí comencé a comprender que todas estas necesidades, estos deseos podrían ser solo la proyección de las necesidades inducidas.

Fabrizio de André (Sobre Fabrizio)

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Nel 1984 la scelta di realizzare un disco di musica d'autore destinato al mercato nazionale interamente in lingua ligure andava contro tutte le regole del mercato discografico. De André ha deciso di utilizzare il ligure non solo perché lingua a lui familiare, in quanto parlata nelle sue terre, ma anche perché riteneva che rappresentasse un misto di parole derivanti da lingue diverse, facendo perno sull'enorme "malleabilità" ed eterogeneità di questo idioma, che, in diversi secoli di commerci, scambi e viaggi internazionali di cui il popolo ligure è stato protagonista, si è arricchito di numerosissime parole provenienti da lingue quali greco, arabo, spagnolo, francese, inglese ed altre.

Al centro dei testi vi sono i temi del mare e del viaggio, le passioni, anche forti, e la sofferenza altrettanto forte; questi temi vengono espressi anche sul piano musicale, tramite il ricorso a suoni e strumenti tipici dell'area mediterranea e l'aggiunta di contributi audio non musicali registrati in ambienti portuali e/o marinareschi, come le voci registrate dei venditori di pesce al mercato ittico di Piazza Cavour a Genova. Il titolo dell'album e della canzone principale fa riferimento alla crêuza o crosa, termine che in genovese indica una stradina collinare spesso sterrata o mattonata, in pendenza, delimitata da mura, e che porta in piccoli borghi, sia marinareschi che dell'immediato entroterra. In questo caso però 'Crêuza de mä' si riferisce poeticamente ed in maniera allegorica ad un fenomeno meteorologico del mare altrimenti calmo che, sottoposto a refoli e vortici di vento, assume striature contorte argentate o scure, simili a fantastiche strade da percorrere come vie, 'Crêuza de mä' appunto, per intraprendere dei viaggi, reali o ideali.

Il disco è considerato dalla critica come una delle pietre miliari della musica degli anni ‘80, David Byrne ha dichiarato alla rivista Rolling Stone che Creuza è uno dei dieci album più importanti della scena musicale internazionale del decennio.

En 1984, la elección de realizar un disco de música de autor destinado al mercado nacional totalmente en lengua ligure iba en contra de todas las reglas del mercado musical. De André decidió utilizar el ligure no sólo porque era una lengua para él familiar, ya que era hablada en sus tierras, sino también porque consideraba que representaba una mezcla de palabras derivadas de diferentes idiomas, haciendo referencia a la enorme "maleabilidad" y a la diversidad de este idioma , que, en varios siglos de comercio, intercambio y viajes internacionales de los que el pueblo ligure ha sido protagonista, enriqueciéndose con numerosas palabras procedentes de idiomas como el griego, árabe, español, francés, inglés y otras.

En el centro de los textos están los temas del mar y del viaje, las pasiones, incluidas las fuertes, y el sufrimiento igualmente fuerte; estos temas se expresan también en el plano musical, mediante el uso de sonidos e instrumentos típicos de la zona mediterránea y la adición de contribuciones de audio no musicales registradas en ambientes portuarios y / o marineros, como las entradas grabadas de los vendedores de pescado en el mercado de peces de piazza Cavour en Génova. El título del álbum y de la canción principal hace referencia a la crêuza o crosa, término que en genovés indica una carretera de montaña a menudo de tierra o ladrillo, empinada, delimitada por murallas, y que lleva a pequeños pueblos, tanto marineros como del interior inmediato. En este caso, sin embargo, 'Crêuza de mä' se refiere poéticamente y de manera alegórica a un fenómeno meteorológico del mar de otro modo tranquilo que, sometidos a ráfagas y remolinos de viento, asume estrías retorcidas plateadas o oscuras, similares a caminos fantáticos por recorrer como rutas, 'Crêuza de mä' precisamente, para emprender viajes, reales o ideales.

El disco es considerado por la crítica como uno de los hitos de la música de los años 80, David Byrne le dijo a la revista Rolling Stone que creuza es uno de los diez álbumes más importantes de la escena musical internacional de la década.

(Sobre Canciones)

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"L'anarchismo affonda le sue radici nel cristianesimo, visto che il Cristo filosofo è stato il più grande anarchico di tutti i tempi insieme a Socrate. La solitudine a cui inneggio, comunque, non porta all'egoismo ma diventa un mezzo per aiutare gli altri. Credo infatti che chi non sa aiutare se stesso non possa aiutare gli altri".

"El anarquismo hunde sus raíces en el cristianismo, ya que el Cristo filósofo fue el más grande anarquista de todos los tiempos junto a Sócrates. La soledad a la que alababan, sin embargo, no lleva al egoísmo sino que se convierte en un medio para ayudar a los demás. Creo que quien no sabe ayudarse a sí mismo no puede ayudar a los demás ".

Fabrizio de André (Sobre la Humanidad / Sobre la Soledad)

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Fu grazie a Brassens che scoprii di essere un anarchico. Furono i personaggi miserandi e marginali a suscitarmi la voglia di saperne di più. Cominciai a leggere Bakunin, poi da Malatesta imparai che gli anarchici sono dei Santi senza Dio: partendo da questa scoperta ho potuto permettermi il lusso di parlare anche di Gesù Cristo, prima in "Si chiamava Gesù", poi in "La Buona Novella", e oggi mi viene il dubbio che anche lui non fosse un anarchico convinto di essere Dio; o forse, questa convinzione gliel'hanno attribuita altri.

Fue gracias a Brassens que descubrí que era un anarquista. Fueron los personajes miserables y marginales los que me dieron ganas de saber más. Empecé a leer a Bakunin, luego de Malatesta aprendí que los anarquistas son unos santos sin Dios: a partir de este descubrimiento pude permitirme el lujo de hablar también de Jesucristo, primero en "Si chiamava Gesù", luego en "La Buona Novella", y hoy me viene la duda de que él no fuera también un anarquista convencido de ser Dios; o tal vez, esa creencia se la han dado otros.

Fabrizio de André (Sobre Fabrizio)

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"La politica in questo momento e in questo Occidente che ha scelto il capitalismo non solo come sistema economico ma anche come teorema filosofico e morale, non esiste più. Chi guida il Paese, chi muove le leve dell'informazione è il grande capitale. I numeri sono diventati più importanti degli uomini. Chi paga le conseguenze più dure sono le minoranze politiche, religiose, culturali o anche solo comportamentali: proprio quelle da cui si potrebbero attingere nuove idee”.

"La política en este momento y en este Occidente que ha elegido el capitalismo no sólo como sistema económico sino también como teorema filosófico y moral, ya no existe. Quien lidera el país, quien mueve las palancas de la información es el gran capital. Los números se han vuelto más importantes que los hombres. Quien paga las consecuencias más duras son las minorías políticas, religiosas, culturales o incluso solo de comportamiento: precisamente aquellas de las que se podrían sacar nuevas ideas".

(Pedro Acquafredda entrevista a Fabrizio de André, 'Specchio' 30 Noviembre 1996) (Sobre la Humanidad)

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Penso che l'arte sia il modo migliore per riuscire a spiegare meglio la verità. Ci sono molti esempi in tal senso. Sappiamo bene tutti che ne i momenti di forte terrore siamo portati a socializzare con il prossimo. Appena il cielo si rischiara e le difficoltà sono passate, ritiriamo fuori i coltelli e si ritorna a combattere come prima dell'insorgere dei tuoni.

Creo que el arte es la mejor manera de explicar mejor la verdad. Hay muchos ejemplos en este sentido. Todos sabemos que en momentos de gran terror nos llevamos a socializar con el prójimo. Apenas el cielo se ilumina y las dificultades han pasado, sacamos los cuchillos y se vuelve a la lucha como antes de que aparecieran los truenos.

Fabrizio de André (Sobre la Humanidad)

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Un artista, che canti o che scriva, deve mantenere un equilibrio di giudizio. Guardando la realtà dalla cima della montagna. Scegliendosi così una solitudine volontaria, responsabile, per quanto è possibile, soltanto di se stessi.

Un artista, que cante o escriba, debe mantener un equilibrio de juicio. Mirando la realidad desde la cima de la montaña. Eligiendo una soledad voluntaria, responsable, en la medida de lo posible, sólo consigo mismo.

Fabrizio de André (Sobre Fabrizio)

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Lui era un vorace, avido di cose soprattutto da leggere. Era uno che comperava un libro a mezzogiorno e il mattino dopo lo regalava. Lo aveva letto, masticato, digerito in quelle poche ore; non era andato a dormire fino a che non lo aveva finito.
A me una volta regalò un libro sui pellerossa, ce l'ho ancora, lo tengo lì come una reliquia; e guarda caso, fra l'altro, il disco dopo fu proprio un album dedicato ai pellerossa e alla loro cultura.

Era un voraz, codicioso de cosas sobre todo para leer. Era uno que compra un libro al mediodía y a la mañana siguiente lo regalaba. Lo había leído, masticado, digerido en esas pocas horas; no se había ido a dormir hasta que lo había terminado.
A mí una vez me dio un libro sobre los pieles rojas, todavía lo tengo, lo guardo allí como una reliquia; y mira que el siguiente disco fue precisamente un álbum dedicado a los pieles rojas y a su cultura (L'Indiano).

Franz di Cioccio de "Belìn, sei sicuro?" (Sobre Fabrizio / Sobre Canciones)

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La guerra è finita. Il ritorno dello zio Francesco.
Alla fine della guerra, in una bella giornata di sole, mentre Luisa era intenta ad alcune faccende, sentì delle grida riecheggiare per la valle. Si precipitò nel cortile e insieme alle nonne cercò di capire cosa stesse succedendo. Sceso da un treno a San Damiano, appena passato il rio, seduto sul ciglio di un fosso trovarono Francesco Amerio, ritornato dal campo di concentramento. Era diventato una larva. I famigliari lo vid ero in uno stato di tale abbattimento che la preoccupazione soverchiò la gioia. Artigliere alpino della divisione Susa, era stato catturato dai tedeschi in Albania il giorno dell'armistizio.
Fabrizio e Mauro nei giorni seguenti lo stuzzicarono, cercando di sapere qualcosa di quella terribile esperienza. Lo zio raccontò loro della fame, delle bucce di patata, del torso del cavolo diviso in quattro per sopravvivere; infine dell'esperienza più terrificante: quando, in fila per entrare nel forno crematorio, si era salvato perché il turno delle guardie era finito. Vicende che lo minarono per sempre nello spirito. Tutto ciò è rimasto impresso in Fabrizio che poi scrisse “La guerra di Piero” rifacendosi ai ricordi dello zio.

La Guerra ha terminado. El regreso del tío Francesco.
Al final de la guerra, en un hermoso día soleado, mientras Luisa estaba ocupada con algunas tareas, escuchó gritos que resonaban en el valle. Corrió al patio e intentó averiguar qué estaba pasando con sus abuelas. Descendiendo de un tren en San Damiano, justo al pasar el río, sentados en el borde de una zanja, encontraron a Francesco Amerio, que había regresado del campo de concentración. Se había convertido en una larva. La familia lo vio en un estado de tal depresión que la preocupación abrumó la alegría. Artillero alpino de la división de Susa, fue capturado por los alemanes en Albania el día del armisticio.

En los días siguientes, Fabrizio y Mauro le martirizaron, tratando de saber algo sobre esa terrible experiencia. El tío les habló del hambre, de las pieles de patatas, del cogollo del repollo dividido en cuatro para sobrevivir; Finalmente, la experiencia más aterradora: cuando, en la fila para ingresar al crematorio, se salvó porque el turno de los guardias había terminado. Eventos que lo minaron para siempre en espíritu. Todo esto quedó impreso en Fabrizio, quien luego escribió "La guerra de Piero" basándose en los recuerdos de su tío.

De: "Non per un dio ma nemmeno per gioco – Vita di Fabrizio De André" – Luigi Viva. (Sobre Canciones)

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Fabrizio – anche nella vita – non è mai scontato. Infatti ben lo dimostra anche la sua produzione discografica. E' sempre proiettato nel futuro, ha continuamente bisogno di fare delle ricerche. Non so esattamente qual è la sua necessità di rinnovarsi, forse fa proprio parte della sua natura. E' una sua soddisfazione personale. Lui deve andare sempre a fondo, anche nei suoi hobby non è mai superficiale. Di volta in volta, nelle cose che lo conquistano, che lo entusiasmano cerca di studiare e di capire ogni minimo particolare. Dunque soprattutto nel lavoro non trascura mai nessun dettaglio, deve sempre verificare tutti gli aspetti del problema che ha davanti. Non lo fa per un discorso di competitività o perché tenta di dimostrare di essere più bravo di un altro. Lo fa semplicemente perché così è il suo carattere.

Fabrizio - incluso en la vida - nunca fue predecible. De hecho bien lo demuestra su producción discográfica. Siempre estaba proyectado en el futuro, continuamente con la necesidad de investigar. No sé exactamente cuál era su necesidad de renovación, tal vez fuera parte de su naturaleza. Era una satisfacción suya personal. Él siempre tenía que ir al fondo, incluso en sus pasatiempos nunca fue superficial. De vez en cuando, en las cosas que lo conquistaban, que lo entusiasmaban trataba de estudiar y de entender cada cosa particular. Sobre todo en el trabajo nunca descuidaba ningún detalle, siempre debía verificar todos los aspectos del problema que tenía delante No lo hacía por un tema de competitividad o porque intentase demostrar que era mejor que otro. Lo hacía simplemente porque así era su carácter.

Dori Ghezzi (Esposa de Fabrizio) (Sobre Fabrizio)

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Come ha raccontato la madre:

"Fabrizio era felicissimo di correre per i campi, di seguire i contadini nel lavoro, di andare a caccia con loro... Finita la guerr a eravamo tutti felici di ritornare in città. Lui era disperato...aveva cinque anni. Fu una dura sofferenza per lui, abituato com'era a correre libero per i prati. Fin da piccolo non sopportava di vedere la gente soffrire. Quando uscivamo insieme, ogni volta che incontravamo un mendicante mi obbligava a fermarmi e a dargli dei soldi".

Como contaba la madre:

"Fabrizio era muy feliz corriendo por los campos, siguiendo a los campesinos a trabajo, yendo a cazar con ellos... Terminada la guerra, todos estábamos felices de volver a la ciudad. Él estaba desesperado... tenía cinco años. Fue un duro sufrimiento para él, acostumbrado como estaba a correr libre por los prados. Desde pequeño no soportaba ver a la gente sufrir. Cuando salíamos juntos, cada vez que veíamos a un mendigo me obligaba a detenerme y a darle dinero".

Biografía, Giuseppe Cirigliano (Sobre Fabrizio)

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Ormai viviamo al centro di una immensa e dolorosa satira che ho tentato di descrivere. Trent'anni fa si poteva sperare di cambiare il mondo, di ave re una giustizia sociale ed un'opposizione seria al sistema. Oggi, purtroppo, non ci resta che la rassegnazione davanti a un mondo che semmai è cambiato in peggio, a una giustizia e a un'opposizione fantasma. Il canto delle cicale, che apre e chiude “Le nuvole”, rappresenta l'unica voce di protesta che è rimasta: la gente purtroppo non parla più.

Ahora vivimos en el centro de una inmensa y dolorosa sátira que he intentado describir. Hace treinta años se podía esperar cambiar el mundo, tener una justicia social y una oposición seria al sistema. Hoy, lamentablemente, sólo nos queda la resignación ante un mundo que en todo caso ha cambiado a peor, a una justicia y a una oposición fantasma. El canto de las cigarras, que abre y cierra "Las nubes", representa la única voz de protesta que ha quedaod: la gente lamentablemente ya no habla.

Fabrizio de André (Sobre la Humanidad / Sobre Canciones)

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Una morale la si costruisce in un centinaio d'anni. Ormai c'è una nuo­va morale che si fonda su valori perversi: l'arricchimento immedia­to, il non guardare in faccia a nessuno pur di accumulare capitali. Le regole che pensavamo fossero alla base del vivere civile sono salta­te, per ricostruirle ci vorrà probabilmente un periodo molto lungo. E con la nuova crisi economica rispunterà la povertà e attraverso la po­vertà forse si riscopriranno i valori della solidarietà. O forse no, per­ché non arriveremo così in fondo da poter ricostruire il tessuto socia­le su valori convincenti.

Una moral se construye en un centenar de años. Ahora hay una nueva moral que se basa en valores perversos: el enriquecimiento inmediato, el no mirar a la cara a nadie para acumular capitales. Las reglas que pensábamos que estaban en la base de la vida civil han saltado, para reconstruirlas se necesitará probablemente un período muy largo de tiempo. Y con la nueva crisis económica aparecerá la pobreza y a través de la pobreza tal vez se revelen los valores de la solidaridad O tal vez no, porque no profundizaremos tanto como para que se pueda reconstruir el tejido social sobre valores convincentes.

Fabrizio de André (Sobre la Humanidad)

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Non sono un fabbricante di sogni, non lo sarò mai. Ho il virus della realtà. C'è chi dice che questo di far sognare sia il compito di noi artisti: ma allora, chi resta a raccontarci la realtà? Io non vendo sogni: i sogni si sognano, la realtà si racconta.

No soy un fabricante de sueños, nunca lo seré. Tengo el virus de la realidad. Hay quien dice que esto de hacer soñar es la tarea de nosotros los artistas: pero entonces, ¿quién queda para contarnos la realidad? Yo no vendo sueños: los sueños se sueñan, la realidad se cuenta.

Fabrizio de André (Sobre Fabrizio)

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Esiste navigando un desiderio che sta al di là della necessità di capire: la meta non è più arrivare: è navigare; contro il tempo, malgrado il tempo, a favore del tempo, nonostante il tempo, in mezzo al tempo.

Existe navegando un deseo que está más allá de la necesidad de entender: la meta ya no es llegar: es navegar; contra el tiempo, a pesar del tiempo, a favor del tiempo, a pesar del tiempo, en medio del tiempo.

Fabrizio de André (Sobre Fabrizio)

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Bocca di Rosa è esistita davvero: si chiamava Maritza. Era un'istriana bionda, piombata a Genova per togliersi “la voglia” di Fabrizio. La storia è raccontata n el romanzo “Un destino ridicolo”. Fabrizio era a casa, bussano alla porta: “Finalmente riesco a incontrarti”, dice la bionda che ha trovato l'indirizzo su un settimanale di musica. Il resto, come si dice in Gallura, “tocca ponillo in canzone” (bisogna metterlo in musica), per quegli eventi eccezionali che è bene fissare in qualche modo per non perderne il ricordo.

Bocca di Rosa existió de verdad: se llamaba Maritza. Era una rubia proveniente de Istria, irrumpió en Génova para quitarse "las ganas" de Fabrizio. La historia es contada en la novela "Un destino ridículo". Fabrizio estaba en casa, llamó a su puerta: "Finalmente puede encontrarte", dice la rubia que encontró la dirección en un semanal de música. El resto, como se dice en Gallura, "tocca ponillo in canzone" (hay que ponerla en música), para esos eventos excepcionales que es bueno fijar de alguna manera para no perder el recuerdo.

De: "Uomini e donne di Fabrizio De André" – Alfredo Franchini (Sobre Canciones)

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“Se ci guarda da qualche parte senz'altro sarà felice di tutto questo, non credo che possa essere dispiaciuto. Sarebbe felice e incredulo, tan t'è vero che volle prendere l'azienda agricola in Sardegna proprio per lasciare qualcosa alla famiglia di concreto, non credeva certo che le sue canzoni potessero avere un giorno ancora questo spessore, questa valenza. Questo è quello che pensava lui”.

"Si nos mira desde alguna parte, sin duda estará contento con todo esto, no creo que pueda lamentarlo. Estaría feliz e incrédulo, por mucho que quisiera tener la granja en Cerdeña solo para dejarle algo a la familia, ciertamente no creía que sus canciones algún día pudieran tener esta fuerza, este valor. Esto es lo que pensaba".

Dori Ghezzi (esposa de Fabrizio) (Sobre Fabrizio)

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"Il testamento di Tito", assieme ad "Amico fragile", è la mia migliore canzone. Dà un’idea di come potrebbero cambiare le leggi se fossero scritte da chi il potere non ce l’ha. È un’altra delle canzoni scritte con il cuore, senza paura di apparire retorico, e riesco a continuare a cantarla, ancora oggi, senza stanchezza.

"Il testamento di Tito", junto con "Amico fragile", es mi mejor canción. Da una idea de cómo las leyes podrían cambiar si fueran escritas por aquellos que no tienen poder. Es otra de las canciones escritas con el corazón, sin temor a parecer retórica, y puedo seguir cantándola, aún hoy, sin hastío.

Fabrizio de André (Sobre Canciones)

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"Il nostro mondo è una barca che fa acqua da tutte le parti, tanto è carica di oggetti di consumo, di cianfrusaglie inutili, di status symbol idioti, e benché chi ci vive dentro si accorga che il naufragio è vicino, non si muove, non fa niente per gettare a mare l'inutile e il superfluo, perché ormai quelle paccottiglie le considera necessarie".

"Nuestro mundo es un barco con vías de agua por todas partes, tan lleno de objetos de consumo, basura inútil, de símbolos idiotas, y que aunque los que allí viven se percatan de que el naufragio está cerca, no se mueven, no hacen nada que arrojar al mar lo inútil y lo superfluo, porque incluso en esos momentos consideran esas minucias necesarias".

Fabrizio de André (Sobre la Humanidad)

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